Rags | Darren Almond | Mostra temporanea

Il Museo Cappella Sansevero è lieto di comunicare l’apertura al pubblico della mostra Rags dell’artista britannico Darren Almond, prodotta in collaborazione con la Galleria Alfonso Artiaco.
La mostra allestita all’interno della Cappella Sansevero sarà visitabile da mercoledì 22 gennaio fino a lunedì 17 marzo acquistando il biglietto d'ingresso del Museo. Accesso consentito con prenotazione obbligatoria.
In contemporanea Almond sarà protagonista anche di Songbirds and Willows allestita presso la Galleria Alfonso Artiaco, a pochi passi dalla Cappella Sansevero, a Piazzetta Nilo.
Una doppia esposizione che disegna un percorso nel cuore del centro antico di Napoli per scoprire le più recenti opere realizzate da Darren Almond, attraverso vari linguaggi artistici.
Rags
L’artista inglese torna a Napoli e per la prima volta espone sei opere di grandi dimensioni nel gioiello barocco che custodisce il Cristo velato.
I lavori in mostra nella navata della Cappella Sansevero nascono dalle fotografie che l’artista ha avuto modo di scattare in un luogo unico e segreto: lo studio londinese del pittore Lucian Freud, scomparso nel 2011.
[…] Mi sono ritrovato nello studio di Lucian a scrutare le pieghe e le forme degli stracci accumulati con cui aveva ripulito i pennelli per l’ultima volta, dettagli che ho fotografato e ingrandito, producendo degli ampi paesaggi mentali […] Ma non era sufficiente, sentivo che doveva esserci un risveglio di coscienza, nello stesso modo in cui il velo della scultura di Sanmartino riesce ad attivare narrazioni interiori […] Ho applicato anche io una sorta di sudario, stendendo un velo di pittura e colore sulle tele di stracci […]
Così Darren Almond descrive il processo creativo che ha condotto a Rags. L’artista trae ispirazione dai panni sporchi di colore, costante presenza materiale nell’attività quotidiana di un pittore e al tempo stesso traccia del suo gesto creativo, su cui restano impressi i tentativi, i residui di ciò che prenderà vita sulla tela dipinta.
Gli “stracci” - in inglese rags, da cui il nome della mostra napoletana – recano striature, residui di colore, a volte acceso, a volte attenuato dalla mescolanza tra varie tinte e dall’uso reiterato. La pittura, ormai secca, conferisce al tessuto una rigidità e una dimensione plastica. Almond li fotografa da vicino, cerca di coglierne l’apparenza quasi scultorea e restituisce delle opere di grandi dimensioni, trasformandoli in un paesaggio materico in cui l’osservatore può immergersi. I successivi interventi pittorici gli consentono di inserirsi in quel processo creativo rimasto sospeso e bloccato nel suo nascere.
Il risultato richiama subito alla mente le pieghe e le increspature dei panneggi della Cappella Sansevero: quelli ricchi e coloratissimi che animano la vivace volta prospettica, e quelli marmorei che sembrano fuoriuscire dalla cornice della Deposizione sull’altare maggiore. E ancora, i veli delicati e sottilissimi che, con leggerezza impalpabile e un effetto quasi bagnato, avvolgono i corpi del Cristo velato e della Pudicizia.
Lo spazio concettuale che l’artista crea all’interno della navata avvolge il visitatore costringendolo a camminare nella materia e, subito dopo, a dirigere lo sguardo alle sculture, in un gioco di rimandi reciproci che enfatizza le forme e le armonie.
Darren Almond
Nato nel 1971 ad Appley Bridge, nel Regno Unito, si laurea in Belle Arti alla Winchester School of Art.
La sua ricerca si concentra prevalentemente sui concetti di tempo e di durata e sulla relazione tra l’individuo e l’ambiente in cui vive, traducendosi in un linguaggio spesso enigmatico.
Partendo dall’esperienza individuale e familiare, la sua pratica affronta temi universali, comuni all’esperienza umana nel suo complesso, intrecciandosi con le culture locali con cui entra in contatto nel corso dei suoi lunghi viaggi in località remote dei sette continenti.
Una costante per l’artista è il tentativo di comprendere il tempo e il suo scorrere inesorabile, attraverso diversi media - scultura, pittura, video e fotografia – e con l’utilizzo ripetuto di alcuni elementi come gli orologi e, soprattutto, i numeri: ricorrente è ad esempio lo zero, che per l’artista rappresenta il “nulla che tutto tiene insieme”.
La stessa ambizione si riflette anche nella serie Fullmoon: a partire dal 2000 l’artista ha viaggiato intorno al mondo, esplorando luoghi incontaminati per osservare e fotografare i cicli lunari. Le immagini, catturate con la tecnica della lunga esposizione, utilizzano la luce lunare come unica fonte luminosa e restituiscono atmosfere riflessive e paesaggi onirici che richiamano la tradizione romantica e autori come John Constable, William Turner e Caspar Friedrich. Le ombre risultano annullate, le nuvole appaiono bidimensionali e gli specchi d’acqua immobili, avvolti in una luce quasi spettrale.
In tutti i suoi lavori l’artista predilige il grande formato, che consente all’osservatore di immergersi nello spazio creativo.
Alcune delle sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del MoMA di New York, della Tate Gallery di Londra e dell’Art Institute di Chicago. Ha tenuto mostre personali presso il Jesus College, Cambridge, UK (2019), il New Art Centre, Salisbury, UK (2016), Scai the Bathhouse, Tokyo (2016) e ha partecipato a numerose mostre collettive al Getty Center di Los Angeles (2021), la Fondation Van Gogh di Arles (2020) e al Metropolitan Museum of Art, New York (2019).
La mostra Rags è visitabile acquistando il biglietto d'ingresso del Museo. Accesso consentito con prenotazione obbligatoria.
Museo Cappella Sansevero
RAGS
di Darren Almond
dal 22 gennaio al 17 marzo 2025
Napoli, Via Francesco De Sanctis 19/21
Info e orari su museosansevero.it