Discende da un nobilissimo casato di principi del Regno di Napoli, e dal feudo ha nome di principe di Sansevero. Primeggia per un ingegno singolare, meraviglioso, si direbbe prodigioso. Sembra che si sia immerso completamente negli studi filosofici. Prova quotidianamente nuovi esperimenti […] Conosce le più varie lingue straniere, ma coltiva soprattutto il fiore dell’eloquenza e la purezza della lingua italiana. Ardentemente avido di fama e gloria fatua, nella prefazione della sua Lettera Apologetica mostra di essere trascinato da tale ambizione, da considerarsi quasi autore di una qualche nuova dottrina […] È cultore ed estimatore diligentissimo degli scrittori eretici, soprattutto di quelli che presso gli Inglesi introducono la libertà e l’indifferenza religiosa.