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News 18 Settembre 2025

Un monumento in alta definizione. Online il catalogo digitale della Cappella Sansevero

Fonti inedite, nuove attribuzioni e immagini navigabili per riscoprire l’eredità artistica e intellettuale di Raimondo di Sangro

Online da oggi, 18 settembre, il primo catalogo digitale del nostro patrimonio artistico, accessibile direttamente dal menu principale del sito o cliccando qui.

Si tratta della prima schedatura scientifica completa del patrimonio storico e artistico della Cappella, risultato di un pluriennale progetto di ricerca coordinato dal professor Gianluca Forgione, e realizzato con il contributo di un gruppo di studiosi specialisti del Seicento e del Settecento meridionale: Luigi Coiro, Eleonora Loiodice, Sabrina Iorio, Augusto Russo e Mariano Saggiomo.

Una tappa fondamentale nel percorso di valorizzazione scientifica e tecnologica del museo e un caso unico nel panorama italiano. Il progetto adotta infatti Quire, piattaforma open-source sviluppata da Getty, già ampiamente diffusa in ambito internazionale, pensata come strumento a disposizione dei musei per la pubblicazione di cataloghi digitali sostenibili e duraturi.

Il Museo Cappella Sansevero sarà il primo in Italia a utilizzarla, grazie alla collaborazione con Haltadefinizione s.r.l., tech company di Gruppo Panini Cultura, che ha curato anche l’intera campagna fotografica in giga pixel delle statue, della volta e dei dipinti, oltre alle riprese a 360 gradi degli ambienti museali.

Il catalogo raccoglie 31 schede-saggio redatte dal gruppo di studiosi e presenta i contenuti in formato modulare e aggiornabile.
La struttura del catalogo rispecchia la logica dei repertori cartacei, ma ne amplia le potenzialità grazie a una navigazione intuitiva e all’integrazione con Coosmo, il digital asset manager sviluppato da Haltadefinizione. Coosmo consente l’archiviazione delle immagini in giga pixel delle opere digitalizzate e ne abilita la fruizione ad altissima risoluzione attraverso i visori di Quire. Dal catalogo è così possibile accedere direttamente alle immagini, con una visualizzazione fluida e dettagliata. Il sistema consente inoltre di archiviare le versioni precedenti dei testi, assicurando continuità nella documentazione e trasparenza nel processo di aggiornamento.

Le ricerche condotte hanno portato alla luce documenti inediti e nuove attribuzioni, tra cui l’assegnazione a Michelangelo Naccherino del monumento a Paolo di Sangro e dell’Amor divino, precedentemente attribuito a Francesco Queirolo. Grazie a materiali conservati presso l’Archivio Storico Diocesano di Napoli, è stato inoltre possibile ricostruire la fase seicentesca della Cappella e analizzare la trasformazione operata da Raimondo di Sangro alla luce della sua formazione al Collegio Romano, tra il 1720 e il 1730.

Il progetto digitale permette di rendere accessibile la conoscenza anche a distanza, offrendo un ponte tra il patrimonio fisico e un pubblico sempre più ampio e diversificato.

La presentazione del catalogo è avvenuta nel corso di una giornata di studio organizzata al Museo lo scorso maggio. L’incontro, molto partecipato, si è aperto con gli interventi della presidente, Maria Alessandra Masucci, e del coordinatore del progetto, Gianluca Forgione. Tra i relatori anche due studiosi di fama internazionale: Andrea Bacchi (Università di Bologna e Fondazione Zeri), con un intervento su Antonio Corradini, e Riccardo Naldi (Università L’Orientale di Napoli), che ha presentato un inedito modello in terracotta del Cristo velato, proveniente da una collezione privata.
Gli interventi integrali saranno pubblicati nelle prossime settimane sui canali social del Museo.

L'iniziativa testimonia, ancora una volta, l’impegno del Museo Cappella Sansevero nella ricerca scientifica, la digitalizzazione e l’accessibilità, che negli ultimi anni ha visto la collaborazione con università, enti di ricerca e innovativi partner tecnologici.

"Qualche anno fa - afferma la direttrice Masucci - a seguito di una serie di richieste di approfondimento su questa o quella opera della Cappella Sansevero da parte di ricercatori e studenti universitari, ci siamo resi conto che, pur non mancando pubblicazioni sulla Cappella, non avevamo un catalogo scientifico che potesse fornire agli studiosi gli strumenti adatti per le loro ricerche. Esistevano solo delle schede inventariali compilate a metà degli anni ’90 dall’Istituto Centrale per il Catalogo. Così, per colmare questa lacuna, nel 2022 abbiamo deciso di avviare un progetto di catalogazione del patrimonio artistico di cui siamo custodi".

La catalogazione scientifica e la digitalizzazione del patrimonio, ne consentiranno una più ampia fruizione e costituiranno tanto uno strumento per nuovi approfondimenti quando un fondamentale riferimento il monitoraggio dello stato di conservazione delle opere.
Il patrimonio materiale e immateriale di cui siamo custodi e divulgatori si conferma una miniera inesauribile ancora da esplorare.
Per noi le nuove scoperte rappresentano un punto di partenza per ulteriori approfondimenti che intendiamo commissionare e sostenere economicamente, consapevoli del ruolo fondamentale che ha la ricerca nello sviluppo della collettività.