UN’OPERA DALL’ESECUZIONE “DIFFICILE E INTRALCIATA”
Intorno alla metà degli anni ’60, Francesco Celebrano fu incaricato di eseguire un pavimento di marmoree tarsie policrome, all’interno delle quali risultasse incastrata una linea di marmo bianco, continua e senza giunture, prodigiosa invenzione del geniale Raimondo di Sangro. L’esecuzione – come afferma lo stesso principe nel testamento – fu “difficile e intralciata”, tanto da non essere verosimilmente terminata alla data della sua morte; è certo, però, che il pavimento labirintico fu compiuto nella sua quasi totalità, come si deduce dai tanti resti conservati nel deposito del Museo, nonché da una litografia ottocentesca che riporta – seppure semplificandolo – il motivo a labirinto.